Moto GP: la scoperta della sua comunicazione fino ad oggi

Moto GP: la scoperta della sua comunicazione fino ad oggi

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Domenica 8 Marzo non solo è il giorno importante in cui si celebra la Donna, ma sarebbe dovuto essere il giorno in cui partiva la nuova edizione del Motomondiale: uno sport pieno di racconti memorabili, curiosità, personaggi che ne hanno scritto la storia.

La MotoGP non scenderà in pista a Doha in Qatar, ma solo Moto 2 e Moto 3.

Quindi mentre sono in atto le necessarie precauzioni messe in atto per l’emergenza Coronavirus, abbiamo deciso di dare un assaggio di MotoGP ponendoci alcune domande: come si vende la Moto GP? Che azioni ha compiuto e tuttora compie nel presente per aumentare il suo pubblico?

Analizzerei per gradi questo argomento per poter dare un ordinato quadro generale di quella che è oggi la Moto GP e il suo universo comunicativo: partendo dalle origini, dal suo “big bang”, e osservare fino a dove si è espanso.

Il Caso Benelli – 1962: la moto come evento e core business

Oggi assistiamo a presentazioni, eventi, leggiamo articoli e la comunicazione è ogni dove che mostra i nuovi bolidi delle case più importanti e non: Yahama, Ducati, Honda, KTM, Aprilia e potrei andare avanti. Veri e propri spettacoli dove le protagoniste sono le moto, cuore della comunicazione: innovazione, design, sponsor. Ma non è stato sempre così.

La moto, come qualsiasi novità nell’ambito legato ai motori dove il vantaggio era legato specialmente appunto al motore e alla vettura, tutto rimaneva nascosto, lontano da tutti, creando una suspense enorme e dando importanza alla fonte di guadagno che se ne traeva solo a fine motomondiale, ossia con la vittoria dello stesso e successivamente la fama e eventuali sponsorizzazioni.

Ci immergiamo perciò in un mondo dove la comunicazione è tutto tranne che la protagonista, il segreto e il silenzio attraggono l’attenzione dei giornalisti.

Fino a quando nel 1960 qualcuno interruppe il silenzio e fece qualcosa che prese alle spalle i concorrenti e scoprì le carte prima del “dovuto”, svelando il segreto che fino a quel momento era il vantaggio più importante per non far scoprire ai concorrenti che novità portasse la moto nel motore e nel design.

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Presentazione Moto Benelli, 1962

Stiamo parlando del caso Benelli, della Moto Benelli, che nel 1962 presenta a tutta la stampa nazionale e internazionale il proprio prototipo con il giovane pilota e “leone” (come veniva soprannominato ai tempi) Montecchio Silvio Grassetti .

Un’orda di giornalisti da tutto il Mondo accorre per vedere il prima possibile il prototipo di una moto Grand Prix, cosa impensabile in uno sport dove veniva svelato il segreto appena prima della partenza della prima gara del Moto GP. Un vero e proprio evento, uno show, tanto che ai tempi venne mandata in onda uno speciale della Rai proprio per quell’occasione.

La Moto GP quindi ha scoperto grazie a Benelli di poter possedere una potenziale di comunicazione enorme e usarla a proprio favore per avere le telecamere su di sé, fondamenta per un pubblico ampio, sponsor e, soprattutto, per profitti importanti.

Da questo capiamo quella che è la direzione che prenderà la comunicazione della federazione, l’importanza della moto come evento e core business, specialmente prima dell’inizio della competizione.

La Moto GP oggi: eventi e comunicazione social

Come anticipato ad oggi l’universo comunicativo della Moto GP gira soprattutto attorno agli eventi, anzi alle presentazioni delle moto principalmente e che successivamente vengono trasformate in eventi o spettacoli grazie ai metodi comunicativi dei giorni d’oggi, anche con i social network.

Dirette, post, storie: i social hanno potenziato ulteriormente quelle che già un evento di per sé porta da solo, ossia il pubblico ampio fisico.

La federazione è consapevole che l’elemento attrattivo al giorno d’oggi è la spettacolarizzazione della presentazione perché portatrice del pubblico fisico e online, degli sponsor e come detto anche prima dei guadagni ma con la variante che il canale stavolta è infinitamente più capiente per diversi motivi:

  • Diversi social utilizzabili anche contemporaneamente;
  • La diretta conseguenza di avere più sponsor sui diversi canali;
  • Un pubblico ampio: la somma dei social della Moto GP è di 22 MILIONI di follower, contando Instagram, Facebook e TikTok;
  • Non dimentichiamo i contenuti differenti che offline non puoi utilizzare: sondaggi, commenti, like, tutti sistemi di intrattenimento che portano altro pubblico a partecipare;
  • La sponsorizzazione degli stessi eventi su clusters targettizzati, perciò un ulteriore potenziale aumento di traffico nel canale.

Questo però non significa che la Moto GP si sia fermata agli eventi nella sua digitalizzazione, pur essendo colonna portante della sua comunicazione.

Abbiamo infatti la digitalizzazione di contenuti che una volta (ma ancora oggi in realtà) erano trasmessi unicamente tramite media tradizionali come la televisione.

Le piattaforme OTT (oltre ai “classici” social perciò) come Dazn svolgono un ruolo importante in quest’evoluzione perché rendono il tutto più flessibile e dinamico nella fruizione tanto da poter creare nuovi contenuti:

  • Interviste speciali
  • Serie tv e documentari
  • Match rewatch

Tutto nella maniera più comoda possibile: ovunque e quando si vuole.

Anche questo è il business ad oggi del Gran Premio delle Moto.

Una storia curiosa e interessante che partendo dal silenzio si è giunti a comunicare ai quattro venti i bolidi più belli, gli episodi interessanti, i personaggi leggendari, tanto da farci domandare lecitamente viste le contraddizioni del passato fino a che punto spingerà la sua comunicazione.

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