Sport e Covid: ripartire al meglio studiando il presente

Sport e Covid: ripartire al meglio studiando il presente

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Dopo molto tempo torno con grande gioia e rinnovato entusiasmo sul vostro schermo con un nuovo articolo su quello che oggi caratterizza l’intrattenimento sportivo e una chiave di lettura su quelli che un domani potrebbero essere i nuovi modi per ridurre le distanze (almeno con il pensiero) tra giocatori e tifosi a causa di questo nuovo nemico invisibile di nome Covid-19.

Diverse domande possono venire in mente e che spesso hanno monopolizzato gli argomenti tra amici e famigliari (o congiunti se preferite): quando finirà tutto questo? Ma secondo te annullano o riprendono il campionato? E il fantacalcio?

A parte gli scherzi, sono tutte domande lecite, ma conferiamo importanza anche all’analisi di quello che stiamo vedendo nei nostri smartphones ogni giorno e un’interpretazione da cui non solo ripartire con una nuova normalità ma farlo addirittura nel modo migliore.

Quindi:

  1. Ad oggi cosa vediamo attorno a noi e come?
  2. In futuro vedremo ancora in modo diverso o torneremo alle nostre vecchie abitudini?

Partendo dal primo punto, le “nuove” piattaforme d’intrattenimento (Twitch, IG/FB Live i primi esempi) sono entrate in scena grazie a questa situazione aprendo un mondo di soluzioni digitali in grado di dare opportunità di business che fino a prima erano un ostacolo per un atleta o una squadra qui in Italia. La crescita registrata delle dirette e delle applicazioni di gaming è impressionante: nella settimana dal 6 al 12 aprile ad esempio vi è un picco del 19% stando ai dati del Comscore; mentre il Times sottolinea che l’acquisto dei software e accessori gaming hanno superato il miliardo e mezzo di dollari solo a Marzo.

C’è stato un vero e proprio ribaltamento di opinioni in cui chi ieri vedeva gli E-sports come una maldestra imitazione della definizione stessa di “sport”, oggi la pensa in maniera completamente diversa, spingendo ancora di più la comunicazione a favore di questi. Perché? Perché la soluzione per uscire dai propri muri di casa è proprio questa: l’intrattenimento, non importa in che forma, non importa in che attività, l’importanza sta nel non annoiare il tifoso.

Facciamo un resoconto di quello che sta accadendo ad oggi:

  • Numerose squadre di calcio, in Italia e non, hanno scoperto la potenzialità di possedere una squadra e-sport professionale in grado quindi di dare all’utente la sensazione di vivere una partita brillante, entusiasmante, anche se su uno schermo;
  • Atleti che non si fanno trovare su un campo da calcio o sulla pista ma che migrano nel campo digitale per poter farsi valere anche là, scoprendo o sfruttando una passione che non consideravano proficua in precedenza: Charles Leclerc e Lando Norris oppure Sergio Aguero sono i principali atleti che nei social spopolano in questo momento grazie a questo.
  • Altrettante opportunità si sono aperte come lo sfruttamento delle dirette per raccogliere fondi a scopo benefico da poter donare poi ad ospedali e associazioni, in modo semplice e veloce ma soprattutto INTRATTENENDO: #PlayApartTogether un esempio, dove l’OMS invita a giocare/donare insieme da casa e gli influencer sono promotori del messaggio istituzionale. Una collaborazione così all’unisono non si è mai vista.

Ma nel futuro? Una volta conclusa la quarantena si tornerà sui propri passi? Domanda più stimolante ma credo trovi fondamento guardandoci attorno. Mai una situazione simile è apparsa in quest’era quindi la certezza assoluta non esiste, MA il successo è enorme e questo rimane un dato di fatto.

Arrivando quindi a rispondere di conseguenza alla seconda domanda: cosa cambierà nella fruizione dei contenuti (partite ed eventi ad esempio) una volta conclusa la quarantena?

Diciamocelo, la normalità come la conoscevamo sarà un ricordo decisamente lontano: le partite con stadi gremiti di persone dove la gioia e la disperazione si esprimevano con il gesto più umano possibile, ossia un abbraccio, saranno la prima ferita nostalgica.

Quindi oltre alle nuove procedure mediche, distanze sociali, mascherine e guanti in lattice, rimarranno ancora per molto tempo vuoti i sedili per i tifosi negli stadi con lo spazio necessario unicamente per i giocatori, tecnici e addetti alla struttura, favorendo ancora una volta i social, la televisione, l’intrattenimento da casa in pratica.

Da cosa nasce cosa: l’intrattenimento da casa è un campo tuttora abbastanza misterioso, o almeno non è stato ancora sfruttato ad oggi con strumenti disponibili per creare divertimento anche stando sul divano. Badate, non parlo solo di videogiochi e dirette Instagram. Un esempio? La realtà virtuale, niente di più “semplice”, per il fattuale motivo che se ne sente parlare ogni giorno in ogni ambito, ma senza davvero essere utilizzata per quello che è stata creata: portarci fuori dai muri di casa. Il tifoso non solo guarderà una partita con occhi diversi ma divertendosi in maniera innovativa, unica. Come? Magari guardandola accanto all’allenatore stesso.

La chiave di lettura per il futuro è dunque questa: le persone non vedranno ancora per molto la realtà conosciuta prima di tutto questo, hanno quindi bisogno di sentirsi vicini, divertirsi, sorprendersi, portando così lo sport (ma anche altri settori) a trovare nuove strade per incontrare il proprio target sfruttando mezzi che già esistono, come appunto quello del VR citato sopra.

La bravura delle aziende sportive (ma anche degli addetti ai lavori stessi come i giocatori) partirà proprio dall’ascolto di questa situazione e la conseguente bravura ad adattarsi, dando vita ad un ciclo innovativo mai visto come prima d’ora, aiutando a risorgere dalle ceneri prodotte dal virus in una splendida fenice, faro di una nuova normalità e forma di intrattenimento fruibile per tutti.

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